Spese funebri e dichiarazione dei redditi: tutto quello che c’è da sapere sulle detrazioni fiscali nel 2025
- preventivofunerali
- 2 lug
- Tempo di lettura: 4 min

di Davide Montrucchio, tributarista ex legge 4/2013, esperto del settore funebre e amministratore di Onoranze Funebri Generali srl
Nel pieno della stagione delle dichiarazioni dei redditi, torna attuale un tema che tocca ogni famiglia almeno una volta nella vita: le spese funebri e le relative implicazioni fiscali. In questo articolo analizziamo nel dettaglio cosa prevede la normativa italiana, quali sono i limiti, chi può beneficiare della detrazione IRPEF e quali documenti sono indispensabili per non perdere il diritto al recupero.
Il quadro normativo: un’agevolazione storica con importanti aggiornamenti
Le spese funebri rientrano tra gli oneri detraibili elencati all’art. 15, comma 1, lett. d) del TUIR (DPR 917/1986). L’attuale formulazione è frutto della Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015) e successivamente modificata dalla Legge 160/2019, che ha introdotto una rimodulazione della detrazione in base al reddito complessivo del contribuente.
La detrazione IRPEF è del 19% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 1.550 euro per ciascun decesso. In termini pratici, la detrazione massima ottenibile è di 294,50 euro.
Chi ha diritto alla detrazione
Una delle modifiche più significative è stata l’eliminazione del vincolo di parentela. Fino a qualche anno fa, la detrazione era riservata solo a chi sosteneva spese per i familiari indicati nell’articolo 433 del Codice Civile (coniuge, figli, genitori, etc.).
Oggi può detrarre la spesa chiunque l’abbia sostenuta, anche in assenza di un vincolo familiare. Questo include:
Conviventi non sposati o non civilmente uniti;
Amici o vicini di casa che abbiano pagato il funerale;
Persone che si fanno carico del funerale per ragioni di affetto o solidarietà.
La detrazione è ammessa a condizione che il pagamento sia tracciabile (bonifico, carta, assegno) e che il contribuente possa documentare il nesso tra la spesa e il decesso.
Quali spese sono ammesse alla detrazione
Non tutte le spese sono ammesse. Il principio guida è che debbano essere strettamente e direttamente collegate all’evento del decesso. Sono detraibili, ad esempio:
Prestazioni dell’impresa funebre;
Trasporto della salma;
Acquisto del cofano e accessori (maniglie, imbottiture, croci);
Costi di cremazione e urna;
Diritti cimiteriali (tumulazione, inumazione);
Stampa manifesti funebri e necrologi;
Addobbi floreali (solo se parte del servizio principale).
Restano escluse:
Le spese sostenute prima del decesso (es. acquisto preventivo di un loculo);
Spese postume non strettamente connesse (esumazioni, traslazioni, rifacimenti lapidi);
Lavori cimiteriali su tombe di famiglia;
Le spese sostenute da terzi non documentate o pagate in contanti.
Spese sostenute all’estero
Le spese funebri pagate all’estero sono detraibili, ma solo se:
Riguardano un decesso realmente avvenuto;
Sono corredate da documentazione originale;
La documentazione è tradotta in italiano, a cura del contribuente, se in inglese, francese, tedesco o spagnolo (Circolare Agenzia delle Entrate n. 7/E del 2021).
Per le altre lingue è richiesta traduzione giurata.
Limiti e criteri di detrazione
Il tetto massimo è di 1.550 euro per decesso, anche se più soggetti partecipano alla spesa. In tal caso:
Ognuno può detrarre la propria quota, purché dimostrabile con apposita dichiarazione sottoscritta da tutti i co-paganti;
Il limite è per evento, non per persona o anno d’imposta.
La detrazione avviene per cassa, quindi nel periodo d’imposta in cui avviene il pagamento, indipendentemente dalla data del decesso.
Modulazione in base al reddito
Dal 2020, la detrazione viene progressivamente ridotta per chi ha un reddito complessivo superiore a 120.000 euro e si azzera oltre i 240.000 euro.
Attenzione: il reddito complessivo include anche i redditi soggetti a:
Cedolare secca;
Tassazione separata;
Regimi forfettari (in misura ridotta ai fini del calcolo del limite IRPEF).
Documentazione da conservare
Per non perdere il diritto alla detrazione, è necessario conservare:
✅ La fattura intestata al contribuente che effettua la detrazione;
✅ La prova del pagamento tracciabile (ricevuta bonifico, estratto conto, POS, etc.);
✅ Un’eventuale dichiarazione di ripartizione della spesa in caso di pagamento da parte di più persone.
Come compilare la dichiarazione dei redditi
Modello 730:
Righi E8-E10, colonna 2
Codice “14” in colonna 1
Un rigo per ogni decesso
Modello Redditi PF:
Righi RP8-RP14
Codice “14” nella colonna dedicata
Un rigo per ogni decesso
Dichiarazione precompilata: attenzione alle omissioni
Le imprese funebri devono trasmettere le fatture entro il 28 febbraio dell’anno successivo, ma solo per i servizi principali.
Sono escluse:
Fatture per fiori;
Marmi e lapidi;
Accessori separati.
Invitiamo quindi i contribuenti a verificare i dati inseriti nel 730 precompilato e integrarli manualmente se la spesa funebre è presente solo parzialmente.
Un’opportunità da non trascurare
La detrazione delle spese funebri rappresenta, anche se in misura contenuta, un riconoscimento fiscale importante per chi si fa carico dei costi di un evento tanto delicato. È quindi essenziale che le famiglie, ma anche i professionisti del settore funebre, siano informati su quali documenti fornire, come guidare il cliente nella conservazione delle prove e assisterlo nella dichiarazione.
Un piccolo gesto, una grande differenza: anche questo è cura e professionalità nel tempo del lutto.
Solo per Voi, in allegato potrete scaricare una check list dei documenti che vi aiuteranno nella compilazione della dichiarazione dei redditi ed a reperire la documentazione necessaria!




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